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"Non facciamo il vino in cantina, lo facciamo nel vigneto"

Suterra 15-mar-2023 22.00.00

Suterra riconosce alla prestigiosa Cantina Recaredo di essere parte dei ‘Custodi della terra’, per la sua particolare attenzione e cura nei confronti del territorio e per l'importanza che attribuisce alle pratiche che promuovono la tutela dell'ambiente nei suoi vigneti e nelle aree circostanti. I Recaredo sono stati i primi viticoltori del Penedès (Barcellona) a essere certificati biodinamici, nel 2010.

L'azienda fa parte di Corpinnat, un marchio collettivo creato con l'obiettivo di distinguere i grandi spumanti prodotti nel cuore del Penedès, da uve 100% biologiche, raccolte a mano e vinificate interamente dalle stesse aziende.

Abbiamo parlato con Santiago Redondo, responsabile della comunicazione di Recaredo, per saperne di più sul loro modo unico di concepire il vino come racconto del territorio, dando importanza a ogni dettaglio, dal vigneto alla cantina, per produrre pregiati spumanti Brut Nature a lungo affinamento, divenuti celebri in tutto il mondo.

 

Come vi influenza il paesaggio in cui vi collocate e in che modo lo influenzate voi?

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I vigneti di propietà di Recaredo si trovano nel territorio del Corpinnat, che si snoda tra boschi, colline e torrenti, mostrando paesaggi di grande bellezza, con il monte Montserrat che domina all'orizzonte.

Abbiamo stabilito un'alleanza sincera con il nostro territorio, capace di esprimere le singolarità di un paesaggio attraverso il vino. A Recaredo siamo specializzati in spumanti Brut Nature a lungo affinamento. Uno dei nostri obiettivi enologici è racchiudere il paesaggio in ogni nostra bottiglia.

Pur essendo molto vicini a Barcellona, il nostro paesaggio è ricco e vario, una sorta di mosaico che favorisce la biodiversità. Abbiamo aree boschive, vegetazione spontanea e ruscelli che costituiscono un ricco habitat per una moltitudine di specie animali e vegetali che lavorano in sinergia con i nostri vigneti, arricchendo l'espressione qualitativa delle uve con cui produciamo i nostri spumanti.

 

"Il nostro obiettivo è racchiudere il

paesaggio in ogni nostra bottiglia"

 

 

Cosa rende i vostri vigneti così speciali e in grado di produrre spumanti così particolari?

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Anche se può sembrare ovvio, il vigneto è tutto per noi. Oltre a praticare una viticoltura biodinamica e biologica, rivitalizzando i terreni e utilizzando tecniche assolutamente rispettose dell'ambiente, ci concentriamo sul mantenimento delle varietà autoctone del Penedès. Dal 2014, tutti i nostri vigneti sono impiantati solo con varietà storiche come Xarel-lo, Macabeo, Parellada, Guarnacha rossa e Monastrell. Lo Xarel-lo, in particolare, rappresenta il 70% della nostra superficie coltivata. È una varietà a bacca bianca, resistente alla siccità, che trova il suo habitat naturale nel Penedès e conferisce acidità vivace e grande struttura agli spumanti di lungo affinamento. Per rispettare il più possibile il paesaggio e garantire l'eccellente qualità delle uve, a Recaredo vendemmiamo a mano.

 

"Coltiviamo solo varietà

storiche del Penedès"

 

 

Quali iniziative portate avanti a Recaredo per proteggere la biodiversità?

RATPENATSTutto ciò che facciamo a Recaredo è finalizzato alla tutela della biodiversità. Uno dei progetti a cui abbiamo dedicato più tempo è stato avviato 10 anni fa insieme al Museo di Scienze Naturali di Granollers, con l'ipotesi di capire cosa sarebbe successo se avessimo aumentato la popolazione di pipistrelli intorno ai nostri vigneti e se questo avrebbe aiutato a controllare le popolazioni di Tignoletta, di cui essi sono predatori. A Recaredo pratichiamo il biocontrollo dei parassiti con i feromoni, una tecnica che rispetta l'ambiente e la biodiversità. Con questo progetto abbiamo dimostrato che i pipistrelli aiutano, ma non sono sufficienti da soli a controllare le popolazioni di Tignoletta, e piuttosto diventano un alleato della confusione sessuale applicata per mezzo della tecnologia Puffer® che utilizziamo nei nostri vigneti. Oltre che nello studio sulla protezione dei pipistrelli, dal 2016 siamo impegnati anche in una ricerca sulle farfalle come bioindicatori della qualità del paesaggio. Questo studio, sempre in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali di Granollers, si inquadra nel Catalan Butterfly Scheme.

Progetti come questi ci aiutano a trasformare l'atto del bere vino in qualcosa di più del semplice piacere o dell’enogastronomia. I nostri vini servono anche come elemento di sensibilizzazione nei confronti di animali utili come i pipistrelli, mettendo in luce il loro ruolo di alleati del viticoltore.

 

"I pipistrelli, alleati della confusione

della confusione sessuale"

 

 

Come si esprime l'uso della confusione sessuale nella qualità dell'uva?

Ovviamente la qualità dell'uva è fondamentale per noi. Non possiamo fare a meno di uve dal profilo sanitario ottimale. Da quando abbiamo iniziato ad applicare la tecnica della confusione sessuale, quasi 20 anni fa, essa ci ha permesso di eliminare l'uso di insetticidi e oggi è parte naturale del nostro modo di proteggere i vigneti da parassiti come la Tignoletta, Lobesia botrana. Nel 2017 abbiamo fatto un ulteriore passo avanti, introducendo la tecnologia di confusione sessuale ad aerosol con il Puffer® di Suterra. Da allora, la Tignoletta ha cessato di essere un problema nei nostri vigneti. La configurazione a mosaico dei nostri appezzamenti, dove le viti coesistono con piccoli boschi, siepi e macchie di vegetazione, contribuisce a potenziare l'efficacia della confusione sessuale. Diciamo sempre che non facciamo il vino in cantina, ma in vigneto.

 

"Oggi la Tignoletta non è un problema

grazie alla confusione sessuale"

 

 

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Come desiderate che i vostri spumanti Corpinnat siano percepiti dal consumatore?

Credo che siamo arrivati a un punto in cui i nostri spumanti esprimono una rivendicazione storica legata al terroir. Produciamo spumanti strettamente legati a specifici territori, cosa più frequentemente associata ai vini fermi, meno usuale nel mondo degli spumanti. Come cantina, vorremmo essere percepiti come impegnati in una gestione molto responsabile del territorio, basata su etica, trasparenza e coerenza, sempre guidata dalla cultura del dettaglio, dallo spirito di innovazione e dall'integrità.

 

"Vogliamo che il Penedès sia riconosciuto per la qualità, non per la quantità”

 

 

Voi siete la forza trainante del marchio collettivo europeo Corpinnat. Cosa significa per voi questo traguardo?

Con il marchio Corpinnat cerchiamo di unire le sensibilità di colleghi, che sono anche concorrenti, ma con i quali siamo allineati, per lavorare insieme per un territorio che deve essere rispettato. Dobbiamo fare in modo che la pressione urbana proveniente da Barcellona trovi qui i suoi limiti, nel rispetto di questi paesaggi e di questa tradizione vitivinicola. Vogliamo che la zona sia riconosciuta per la sua qualità, non per la quantità, e soprattutto vogliamo che si dia importanza all'origine in termini di gestione biologica dei vigneti, di prezzi equi delle uve, di impegno verso i giovani viticoltori e di identificazione di questa zona con varietà che sono state tradizionalmente coltivate qui e che, quindi, si adatteranno meglio ai cambiamenti climatici che viviamo negli ultimi anni.

Il nostro sogno come famiglia di viticoltori è che il cuore del Penedès, Corpinnat, diventi un punto di riferimento nella coltivazione e nella produzione di vini spumanti di qualità, facendo dell'alleanza tra produttori la migliore formula di successo.

 

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+ info

https://www.suterra.com/it/custodi-della-terra

 

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