Tignoletta della vite o Lobesia botrana
Cos'è la Lobesia botrana?
Lobesia botrana, comunemente conosciuta come tignoletta della vite, è una delle principali minacce per la viticoltura in Italia e in tutta Europa. Questo insetto, appartenente alla famiglia dei Tortricidi, è particolarmente pericoloso per la produzione di uva da vino e da tavola. Le sue larve si nutrono di fiori e acini, compromettendo sia la resa produttiva che la qualità del raccolto.
Distribuzione geografica
La tignoletta della vite è diffusa in tutte le regioni vitivinicole italiane, in particolare in Toscana, Piemonte, Veneto, Sicilia e Puglia. Colpisce la vite, sia destinata alla produzione di vino che all’uva da tavola, ed è una delle cause principali della diffusione di muffe come la Botrytis cinerea, che peggiora ulteriormente la qualità dell’uva.
Sintomi e danni causati
Il danno principale della tignola del grappolo deriva dalle larve che penetrano nei grappoli e si nutrono dell’uva, danneggiandone la buccia e creando canali all’interno. Questo danno riduce la qualità dell’uva e può favorire l’ingresso di funghi, come Botrytis cinerea, che provoca la marciume del frutto. Inoltre, l’uva colpita diventa meno appetibile per la commercializzazione a causa dei segni visibili causati dalle larve.
Nei vigneti destinati alla produzione di vino, la tignola del grappolo può anche alterare la fermentazione e gli aromi del vino a causa dei danni subiti. In casi gravi, l’infestazione può compromettere la quantità e la qualità del raccolto, causando perdite economiche considerevoli.
Il ciclo biologico della tignoletta della vite consta di tre generazioni principali all’anno. Nella prima generazione, che compare tra maggio e giugno, le larve si nutrono di fiori e germogli giovani. La seconda generazione, che si presenta a luglio, attacca i grappoli d’uva, causando danni significativi alla qualità del frutto. La terza generazione, che avviene a settembre, si concentra sulle uve in fase di maturazione. Se le condizioni climatiche sono favorevoli, può emergere una quarta generazione in autunno.
Uovo:
L’uovo di Lobesia botrana è ovale e perlaceo, e varia di colore avvicinandosi il momento della schiusa, diventando giallo e mostrando la testa scura della larva. Le uova vengono deposte su fiori o grappoli e si schiudono da 3 a 10 giorni dopo la deposizione, a seconda della temperatura ambiente.
Larva:
Lobesia botrana passa attraverso 5 stadi larvali. Questo processo di sviluppo dura dai 20 ai 30 giorni e durante questo tempo la larva cambia colore. Inizialmente le larve sono bianche e semitrasparenti, diventando col tempo leggermente rosa o gialle. Le larve si nutrono dei frutti scavando gallerie all’interno del grappolo.
Adulto:
L’adulto di Lobesia botrana presenta un’apertura alare che varia tra i 10 e i 13 mm. Si caratterizza per il colore marrone-grigiastro con bande trasversali e macchie blu sulle ali anteriori. Al contrario, le ali posteriori hanno una tonalità grigio chiaro. Per quanto riguarda la riproduzione, le femmine possono deporre tra 80 e 160 uova.
Come identificare la tignoletta della vite?
La tignoletta della vite si distingue da altre falene per il motivo maculato delle ali anteriori, che sono di colore marrone chiaro con macchie grigioastre o bluastri. Al contrario, le ali posteriori sono grigie con frange.
Come influisce la tignoletta della vite sull’uva?
Le larve della tignoletta della vite si nutrono dei grappoli d’uva, causando danni visibili sulla buccia e all’interno del frutto. Questo influisce sulla qualità del raccolto e facilita l’ingresso di funghi, aumentando i danni e riducendo la percentuale di frutta sana commercializzabile.
Quali sono i metodi più efficaci per controllare la tignoletta della vite?
Il controllo integrato della tignola del grappolo si basa sull’uso di metodi biologici, culturali e chimici. Una delle forme più efficaci di controllo biologico è la confusione sessuale. Questa tecnica aiuta a ridurre la popolazione in modo ecologico e sostenibile.
Posso usare insetticidi per controllare la tignoletta della vite?
Sì, gli insetticidi sono un’opzione valida per il controllo di questo parassita, ma devono essere usati con cautela per evitare lo sviluppo di resistenze e per minimizzare l’impatto negativo sugli insetti benefici. Per questo motivo si raccomanda sempre di utilizzare soluzioni biologiche, come la confusione sessuale, per integrare questo tipo di trattamenti.
La tignoletta della vite aumenta l’indice di acido gluconico?
Sì, la tignoletta della vite aumenta l’indice di acido gluconico. L’acido gluconico aumenta quando l’uva è danneggiata e quindi è entrato ossigeno, impedendo che quest’uva possa essere utilizzata per la produzione di vini di qualità.
Soluzioni per il controllo della tignoletta della vite
Suterra offre soluzioni innovative e rispettose dell’ambiente per il controllo della tignoletta della vite. Questi prodotti sono opzioni sicure ed efficaci per il controllo della tignola del grappolo, facilitando una gestione più sostenibile della infestazione.
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