ABIM 2025: la rivoluzione del biocontrollo è ora
Suterra
20-nov-2024 23.56.43
L’Europa si trova in un momento decisivo per il futuro del biocontrollo.
È quanto è emerso al Congresso ABIM 2025, tenutosi in Svizzera lo scorso mese di ottobre e che si è consolidato come un punto di incontro strategico per il settore, al fine di allineare gli sforzi e avanzare verso un’agricoltura più responsabile, più sostenibile e più consapevole.
Suterra continua a riaffermare il suo impegno per il biocontrollo partecipando attivamente a questo congresso internazionale, che ha riunito più di 2.000 partecipanti provenienti da oltre 60 Paesi.
L’evento va oltre la semplice condivisione di conoscenze ed esperienze, poiché traccia la direzione di un settore in piena trasformazione. Come ha affermato Alessandra Moccia, Senior Director Global Regulatory Affairs di Suterra e vicepresidente di IBMA: “Dobbiamo trovare modi per rendere disponibili strumenti di biocontrollo sul mercato affinché più agricoltori in tutto il mondo possano provarli e adottarli”.
L’obiettivo è chiaro e condiviso: il futuro sostenibile del pianeta passa attraverso la scelta del biocontrollo nei nostri campi.
L’agricoltura attuale occupa metà della superficie abitabile del pianeta e genera circa un quarto delle emissioni globali di gas serra (circa 13 gigatonnellate di CO₂ all’anno). Una cifra che potrebbe ridursi in modo significativo grazie all’uso del biocontrollo e dei biostimolanti; più concretamente, come ha sottolineato Alessandra Moccia durante il suo intervento, “fino a 2,2 gigatonnellate di emissioni all’anno”.
Ed è proprio qui che, a suo avviso, risiede il grande valore del biocontrollo: “È una delle poche soluzioni in grado di ridurre la dipendenza dai prodotti chimici, rafforzare l’equilibrio degli ecosistemi e aumentare la resilienza delle colture”. Per questo Moccia afferma con decisione che “la rivoluzione del biocontrollo è ora”.

Per garantire la competitività e la produttività degli agricoltori, la loro capacità di innovazione e la resilienza a lungo termine, la Commissione Europea ha chiesto di accelerare l’adozione del biocontrollo e di altre soluzioni biologiche.
Nel contesto europeo, il quadro normativo avanza verso una maggiore integrazione del biocontrollo nelle strategie agricole.
La Commissione Europea ha annunciato un pacchetto di semplificazione del Regolamento (CE) 1107/2009, con l’obiettivo di agevolare l’accesso al mercato dei prodotti di biocontrollo e facilitarne l’adozione.
Tra le principali modifiche previste dovrebbero essere incluse:
Questo passo rappresenta un traguardo significativo per il settore e riflette la volontà europea di promuovere un’agricoltura più innovativa e sostenibile.
Si prevede che entro la fine dell’anno vengano resi noti nuovi sviluppi relativi a questa iniziativa chiave per il biocontrollo.
Il Congresso ABIM 2025 coincide con anniversari significativi per l’industria del controllo biologico: 30 anni di IBMA, 20 anni di ABIM e 10 anni del Premio Bernard Blum.
Per tre giorni, esperti, aziende, agricoltori e rappresentanti delle istituzioni hanno condiviso prospettive sul presente e sul futuro del settore, combinando scienza, pratica e innovazione. Con un’attenzione particolare alla prospettiva esperienziale, grazie alle testimonianze di successo provenienti dai cinque continenti.
Volendo riassumere in un messaggio lo spirito dell’incontro, questo potrebbe essere: “unire le forze nel settore del biocontrollo per avanzare verso un’agricoltura più innovativa, efficiente e rispettosa del pianeta”.

Nell’edizione 2024, tenutasi a Basilea, il Congresso ABIM ha mostrato chiaramente che il biocontrollo ha smesso di essere una semplice alternativa per diventare un attore protagonista nell’agricoltura sostenibile. A questo proposito, Alessandra Moccia ha sottolineato che questo cambiamento non è spinto solo dall’industria, ma anche dagli stessi agricoltori, poiché “il biocontrollo non è più un’opzione, ma una necessità per un’agricoltura più sostenibile”.
Tuttavia, affinché questa rivoluzione del biocontrollo si consolidi e si estenda su larga scala, è necessario sfatare alcuni miti - come l’idea che il biocontrollo sia costoso o di applicazione complessa - e migliorare i quadri normativi. Moccia cita l’esempio del Brasile, dove la registrazione di un prodotto può essere completata in appena due anni, contro i sette richiesti in Europa.