Partita a inizio agosto in Sicilia con le uve bianche e in pieno svolgimento in diverse regioni della Penisola, la vendemmia 2021 sarà all’insegna della contrazione in termini quantitativi, con una qualità delle uve variabile, stante l’andamento meteorologico altalenante e a tratti avverso che ha caratterizzato buona parte della stagione vegetativa e della maturazione.
La ridotta produzione si deve principalmente alle gelate primaverili e alle grandinate estive, mentre sul fronte della nutrizione idrica le viti non hanno subito stress eccessivi, grazie a riserve sufficienti accumulate nei suoi in autunno e inverno e a precipitazioni tutto sommato ben distribuite nell’arco della stagione.
Calo generalizzato in Europa
I dati presentati l’8 settembre 2021 in conferenza stampa congiunta da Unione Italiana Vini - Uiv, Ismea e Assoenologi non lasciano dubbi: al centro della forbice previsionale si prevede un -9% rispetto al 2020, portando la produzione 2021 di vino italiano a quota 44,5 milioni di ettolitri. Il dato potrebbe ovviamente subire variazioni in funzione dell’andamento meteo delle prossime settimane poiché buona parte delle uve, rosse soprattutto, è ancora in pianta.
Cali produttivi importanti sono attesi anche in Spagna e Francia, così come (anche se in misura minore) in Germania e Portogallo.
Come ha sottolineato il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella, il mutato quadro climatico in cui il viticoltore si trova a operare oggi rende impossibile condurre il vigneto in maniera razionale senza il supporto della scienza e senza conoscenze tecniche solide e aggiornate, in grado di salvaguardare rese, qualità delle uve e sostenibilità dell’intero processo produttivo.
Segnali confortanti dal mercato
Nel frattempo, i dati di mercato fanno ben sperare per il futuro. Se sul fronte della domanda estera si registra nei primi 5 mesi del 2021 un risultato pari a 2,7 miliardi di euro in fatturato (+11% rispetto allo stesso periodo del 2020), il mercato interno respira, grazie alla ripartenza dell’Horeca, del turismo e dei consumi domestici. La produzione ridotta e la ripresa della domanda generano ottimismo sull’andamento futuro dei listini di uve e vini.
Il biocontrollo dei parassiti per ottenere uve di qualità
Gestire al meglio i parassiti in vigneto aiuta il viticoltore a ottenere uve più sane e con bassi residui, controllando al contempo la botrite, particolarmente insidiosa nelle fasi finali della maturazione. Puffer® e Subvert®, le nostre soluzioni a base di feromoni per il controllo sostenibile dei parassiti, sono progettate per proteggere il raccolto dalla tignoletta, con l’obiettivo di ridurre le perdite alla vendemmia e favorire l’elevata qualità delle uve raccolte.
Suterra® offre tutto il suo sostegno e il suo incoraggiamento ai viticoltori in questa fase intensa e cruciale del ciclo della vite, in vista della vendemmia 2021.