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Vino: la sostenibilità resta un driver di acquisto importante

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Nel contesto di mercato indubbiamente controverso e complicato per il vino italiano (e non solo) registrato nel 2022 e previsto per il 2023, continua a rivelarsi strategico per i brand comunicare al consumatore le scelte che vanno nella direzione della sostenibilità. Le aziende che sapranno incarnare valori legati alla salute del consumatore e dell’ambiente avranno maggiori chance di penetrazione del mercato e fidelizzazione del cliente.

 

Un anno controverso per il vino italiano, il 2022, caratterizzato dal raggiungimento di un record in valore nell’export, ma al contempo da una stagnazione nei consumi interni e da criticità legate al caro energia e trasporti, che si riflette sui costi delle materie prime, vetro innanzitutto. Rincari che i produttori hanno finora cercato, non senza una certa sofferenza, di non riversare sul consumatore finale.

Il 2023, peraltro, ha preso il via all’insegna dell’incertezza su diversi fronti, ma con segnali incoraggianti per la categoria dei vini “sostenibili”, che continuano a trovare consenso da parte dei consumatori.

Sono alcune delle evidenze emerse dalle relazioni tenute nell’ambito della nona edizione del Forum Wine Monitor di Nomisma, svoltosi il 17 gennaio a Bologna. Wine Monitor, lo ricordiamo, è l’Osservatorio di Nomisma dedicato al mercato del vino, nato con l’obiettivo di aiutare imprese e istituzioni della filiera vitivinicola italiana a interpretare correttamente le dinamiche del mercato.

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Export del vino italiano, mai così su

Secondo stime Wine Monitor, nel 2022 l’export del vino italiano ha raggiunto quota 8 Miliardi di euro, con una progressione rispetto all’anno precedente del 12%. In crescita anche la Francia, che tocca quota 12,5 Miliardi di euro, mentre la Spagna mette a segno un incremento più contenuto, dell’ordine del 6%, raggiungendo i 3 Miliardi di euro. 

Il panorama mondiale dell’export di vino nel 2022 è stato ovviamente influenzato dal conflitto russo-ucraino, ma anche da una certa stasi del mercato cinese e, di importanza maggiore per l’Italia, di quello tedesco. Per contro, l’Italia ha segnato nel 2022 un +16,2% in valore negli Usa, il più importante mercato di sbocco extra Ue per il vino nazionale.

 

Calano GDO ed ecommerce, cresce il consumo in ristorazione

Sul mercato interno, i dati forniti da NielsenIQ hanno invece mostrato come il 2022 abbia visto una flessione nelle vendite dei vini in Gdo soprattutto a volume (-6,4% rispetto all’anno precedente) a fronte di un calo a valori dell’1,8%, sebbene occorra segnalare come i livelli di vendita siano risultati superiori (sia nei valori che nelle quantità) a quelli pre-pandemici del 2019.

È indubbio come sul trend dell’export e delle vendite nel canale GDO in Italia abbiano pesato diversi fattori come l’inflazione, il cambio euro/dollaro e il rallentamento economico, ma gli stessi andamenti sottendono anche uno spostamento nei consumi del periodo estivo e di inizio autunno verso il fuori-casa, trainati altresì dalla ripresa del turismo dopo gli anni più critici della pandemia” ha dichiarato Denis Pantini, Responsabile Wine Monitor Nomisma.

 

Salute delle persone e rispetto per l’ambiente: temi forti per la comunicazione

Intervenuta all’evento, la responsabile vendite e marketing di Cantine Riunite – Civ, Francesca Benini, ha sottolineato come l’attuale crisi economica abbia aggiunto la preoccupazione per la sicurezza finanziaria a quella per la salute, generata dalla recente pandemia. In tale contesto, in Italia sta prendendo piede una figura di consumatore, trasversale a tutte le fasce di età e da taluni definito “nutrizionista consapevole”, che ha particolarmente a cuore il proprio benessere e la salute del pianeta. “Questo significa – ha sottolineato Benini - che le aziende in grado di richiamare nella propria comunicazione elementi di sostenibilità, non necessariamente legati al biologico, ma che raccontino di un territorio e di una filiera sostenibili, andranno incontro ai desideri del consumatore odierno, che abbraccia più facilmente i brand che incarnano questi valori. Si tratta di concetti che andrebbero comunicati anche in etichetta”.

A fare eco a Francesca Benini è stato anche Emanuele Di Faustino, Senior Project Manager Nomisma, che riportando i risultati di un’indagine compiuta nel 2022 su un campione di 1000 consumatori di vino tedeschi, equamente ripartiti tra le diverse fasce di età, ha sottolineato come la contrazione del consumo di vino italiano (primo Paese esportare verso la Germania) sia decisamente da mettere in conto per il 2023, ma con una indicazione molto importante da parte degli intervistati. Alla domanda “Quali sono secondo lei le caratteristiche che creeranno nuovi trend di consumo del vino in Germania nei prossimi due-tre anni?”, il 35% degli intervistati ha risposto mettendo al primo posto gli “attributi green” (biologico, sostenibile) del vino.

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Suterra al fianco dei produttori che sposano la sostenibilità

Teaaser-Custodi-Della-Terra-Suterra-V-1280x1599Sin dalla sua nascita, Suterra si pone l’obiettivo di mettere a disposizione degli agricoltori soluzioni sostenibili per il biocontrollo dei parassiti, in grado di contribuire alla riduzione dei residui di prodotti chimici nelle loro colture, di salvaguardare la salute degli operatori e di proteggere il valore inestimabile dei paesaggi che accolgono l’agricoltura.

Quest’ultima mission trova espressione nel progetto ‘Custodi della terra’, la serie di video che documentano e rendono omaggio all’impegno degli agricoltori nel portare ogni giorno la sostenibilità e la cura per il paesaggio nella loro attività.

Suterra lavora ogni giorno per essere il partner di riferimento per l’agricoltura e la viticoltura sostenbili.

 

puffer-header-sustainabilityIl sistema di biocontrollo CheckMate® Puffer® in vigneto.