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"Non esiste un vino di qualità che non sia legato a un paesaggio di qualità"

Suterra 22-gen-2023 22.00.00

Recaredo è una delle cantine più rinomate in Spagna per la sua specialità: gli spumanti Corpinnat Brut Nature, a lungo affinamento. L’impegno nei confronti della terra e del paesaggio del Penedès, in Catalogna, ha portato l’azienda a coltivare solo vigneti non irrigui con varietà locali tradizionali, in particolare con uno storico impegno nella valorizzazione dello Xarel-lo.

 

Recaredo è stata pioniera nell'introduzione della viticoltura biodinamica, un passo ulteriore rispetto alla produzione biologica. Il rispetto che riserva alla terra e l'attenzione con cui vengono gestiti i vigneti e il territorio in cui essi sono ubicati ollocano l’azienda tra i ‘Custodi della terra’.

 

Abbiamo conversato con il responsabile viticolo, Roger Rovira, che ci ha raccontato alcune particolarità del modo unico di ottenere le uve con cui verranno prodotti i prestigiosi spumanti di qualità di Recaredo.

 

Siete stati pionieri nella regione del Penedès nell’adozione della viticoltura biodinamica. Perché questo approccio alla coltivazione dei vostri vigneti?

©recaredo-biodinamica-blog

La viticoltura biodinamica si basa sul recupero del rapporto tra l'agricoltore e la vite. A Recaredo abbiamo un team di sette persone costantemente impegnate nell’osservazione dei vigneti e teniamo in grande considerazione le loro percezioni. Per noi, osservare la pianta e percepire come si sente è una fonte affidabile di informazioni, che ci guida nel prendere decisioni in vigna.

Siamo consapevoli che un vigneto non è uniforme. Negli 85 ettari di vigneti che coltiviamo ci sono vitigni diversi, che gestiamo in modo differente. Potremmo paragonare questo modo di comportarci al rapporto con gli amici, per esempio. Così come ci relazioniamo differentemente con ciascuno dei nostri amici e facciamo cose diverse con loro, la stessa cosa accade con i vigneti, con ognuno dei quali stabiliamo un particolare tipo di rapporto. Il vantaggio che ne otteniamo è che conosciamo il vino che vogliamo produrre da ogni singolo vigneto. Questo ci permette di dare a ciascuno di essi ciò di cui ha bisogno.

Coltiviamo le viti utilizzando estratti vegetali a base di equiseto, ortica e camomilla. Utilizziamo queste piante come fitoterapici per controllare la presenza di funghi e stimolare le difese della vite.

Possiamo dire che pratichiamo una viticoltura più emozionale. La sensibilità è importante per noi, ed è per questo che consideriamo la biodinamica più di una semplice pratica agricola. È una filosofia globale che riguarda le relazioni tra le persone, la terra e il paesaggio, che si sposa perfettamente con i valori di Recaredo.

 

"Conosciamo il vino che vogliamo produrre da ogni singolo vigneto".

 

 

Che importanza attribuite alla cura del suolo nella coltivazione dei vostri vigneti?

LINK 2 RECAREDO ROGER ROVIRA

Un terreno vivo è la base fondamentale per lo sviluppo dei nostri vigneti, ma è complicato lavorare con terreni vivi in un clima mediterraneo. In periodi di siccità è rischioso competere con la coltura, ma ci piace indagare e testare l'uso dell’inerbimento. È come un gioco, perché è un processo di apprendimento costante. Per molti anni nella nostra regione viticola i terreni sono stati lavorati eccessivamente e sono stati interessati da fenomeni erosivi, perdendo sostanza organica. Naturalmente stiamo già ottenendo risultati ora, ma quelli più importanti arriveranno in futuro. In una delle prove di confronto tra lavorazione del terreno e inerbimento che abbiamo condotto negli ultimi dieci anni, siamo già riusciti nel secondo caso a modificare la sostanza organica, ma solo in superficie: non abbiamo raggiunto le radici, e stiamo parlando di dieci anni. Il lavoro di ripristino della vita nei nostri terreni è un processo molto lento, direi che richiede generazioni. Oggi lavoriamo pensando a coloro che verranno dopo di noi.

 

"Recuperare la vita nel suolo è un lavoro molto lento, che richiede generazioni".

 

 

Come si lavora con l’inerbimento?

©recaredo-recuperar-la-viña-blogAl momento lavoriamo con colture di copertura spontanee, lasciando che le essenze si sviluppino autonomamente. Questo ci permette di fare un'analisi delle piante bioindicatrici. La comparsa di specifiche essenze ci fornisce un’indicazione del fatto che il terreno è troppo compattato; altre specie indicano un eccesso di azoto e altre ancora che il terreno è carente di ossigeno, per esempio. Non è una scienza esatta, ma è utile come informazione complementare. Se necessario, effettuiamo analisi del suolo, ma anche l’osservazione dei bioindicatori. La gestione degli inerbimenti è qualcosa che richiede tempo, è un lavoro “chirurgico”, contrariamente a ciò che sembra: richiede applicazione per studiarli e per ottenere informazioni da essi. Lavorare con gli inerbimenti è entusiasmante e permette di imparare a ogni stagione, ma allo stesso tempo costringe ad accettare che a volte si commettono errori e che è necessario fare degli adattamenti tenendo conto del nuovo contesto climatico.

 

Da quanto tempo utilizzate la tecnica della confusione sessuale per il controllo dei parassiti e come la applicate?

Abbiamo iniziato a utilizzare la confusione sessuale come tecnica per il biocontrollo della tignoletta quando ci siamo convertiti al biologico nel 2004, ma nel 2017 siamo passati dai diffusori passivi alla tecnologia di confusione sessuale ad aerosol con il Puffer® di Suterra. Con l'eccezione di due vigneti che non hanno problemi di tignoletta perché si trovano in una zona boscosa, nel resto della tenuta, cioè sulla maggior parte della superficie, usiamo Puffer® ogni stagione. Applicando la tecnica della confusione sessuale non utilizziamo più insetticidi, proteggendo e promuovendo la biodiversità.

Va notato che degli oltre 27.000 ettari dedicati alla viticoltura nel Penedès, il 50% è coltivato con metodo biologico. Probabilmente questo non sarebbe stato possibile senza la confusione sessuale.

 

"Applicando la confusione sessuale evitiamo l'uso di insetticidi".

 

Recaredo-Puffer-blog

 

Quali vantaggi riscontra nell'uso di CheckMate® Puffer® per il controllo di Lobesia botrana?

Oltre alla sua comprovata efficacia, lo troviamo molto facile da installare, perché a differenza dei diffusori passivi di feromoni, per i quali era necessario collocarne 400 per ettaro, ora ne bastano due e mezzo per ettaro.

Inoltre ci risolve un problema estetico, considerando che riceviamo molte visite in azienda. Quando usavamo i diffusori passivi, li rimuovevamo ogni due o tre anni; ma se andate in giro per il Penedès vedrete che ci sono vigneti in cui le viti sembrano alberi di Natale, perché i diffusori passivi non sono mai stati rimossi. I rifiuti di plastica non solo danneggiano il paesaggio a livello visivo, ma a un certo punto cadono a terra e ciò si ripercuote negativamente sul suolo.

Per noi è importante eliminare gli elementi plastici, quelli che non appartengono al vigneto stesso, e in questo senso il sistema attualmente utilizzato ci aiuta molto.

L'uso del Puffer® è molto più tecnico, possiamo prendere in considerazione altri fattori come l'altitudine dell'appezzamento, l'orografia e i venti quando progettiamo il suo posizionamento. Suterra ci fornisce una prima mappatura digitale, sulla quale realizziamo una seconda mappatura. Abbiamo già posizionato 150 Puffer® ma ce ne sono 10 che possono essere riposizionati in punti dell'azienda in cui li riteniamo necessari a causa di un'orografia particolare o perché l'anamnesi delle infestazioni di parassiti ci suggerisce la loro utilità in quelle specifiche posizioni.

 

"Per noi è importante rimuovere elementi plastici dal vigneto".

 

 

Come pensa che il paesaggio influenzi la produzione dei vostri spumanti?

La influenza più di quanto possa sembrare a prima vista. Dobbiamo lavorare per il paesaggio. Il nostro territorio, nel cuore del Penedès (Corpinnat), è prettamente mediterraneo. Abbiamo terreni gessosi con cespugli intorno alle viti, con piante aromatiche come rosmarino, finocchio e lavanda. Il paesaggio che circonda i vigneti ha un'influenza positiva su di essi, favorendo i parametri qualitativi e gustativi del vino. Nella famiglia e nel team di Recaredo abbiamo sempre creduto che non esista vino di qualità al mondo che non sia legato a un paesaggio di qualità.

 

+ info

https://www.suterra.com/it/custodi-della-terra

 

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