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I mercati europei chiedono frutta sostenibile

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Intervista a Paco Borrás, consulente nel settore agricoltura ed esperto di mercati ortofrutticoli, nonché già direttore commerciale di Anecoop* dove ha speso 40 anni della sua carriera professionale. 

*Anecoop è una società cooperativa agroalimentare e la più importante azienda ortofrutticola spagnola che integra, coordina e commercializza la produzione di frutta, verdura e vino degli agricoltori che appartengono alle sue 72 cooperative e aziende partner in tutta la Spagna.

 Come sta evolvendo la domanda dei consumatori di frutta?  

Foto paco Borrás

Si tratta di un’evoluzione che ha subito una forte evoluzione negli ultimi anni. Bisogna considerare che ora tutti hanno in mente il concetto di sostenibilità, mentre prima non era così. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite stanno facendo da guida per i produttori e i consumatori, e non mi riferisco solo all'aspetto ambientale della sostenibilità, ma anche alla sostenibilità sociale. Un pagamento equo per i lavoratori stagionali e gli agricoltori, un quadro giuridico stabile, ecc. La sostenibilità ambientale è tuttavia fondamentale in qualsiasi produzione di frutta, anche perché il mercato sta diventando sempre più esigente nei confronti di determinati requisiti. 

 

Si riferisce al problema dei residui di prodotti chimici nella frutta? 

Sì, ogni giorno dobbiamo prestare sempre più attenzione a questo tema perché le richieste diventano sempre più pressanti, soprattutto da parte della grande distribuzione, che impone spesso residui massimi di sostanze attive inferiori a quelli previsti dalla legge. I produttori sono dunque alla ricerca di alternative che non lascino residui nel prodotto. 

 

Anche il controllo dei parassiti sta evolvendo verso pratiche più rispettose dell'ambiente? 

Assolutamente sì, e fortunatamente a un ritmo abbastanza veloce. I coltivatori sono alla ricerca di tecniche sempre più innovative per controllare i parassiti senza lasciare residui nella frutta e allo stesso tempo proteggere gli insetti utili. La situazione è decisamente cambiata. Ricordo ancora quando ero piccolo e accompagnavo mio padre in pieno agosto nel pescheto, dove cercava di controllare la mosca della frutta utilizzando bottiglie di vetro con all’interno zucchero mescolato insetticida. A quel tempo le soluzioni erano poche e certamente non molto sostenibili. In tempi più recenti arrivarono i trattamenti aerei, che erano molto aggressivi e danneggiavano la fauna nel suo insieme. Circa 15 anni fa si è iniziato a usare le trappole. Una soluzione più specifica rispetto ai trattamenti aereima tuttavia problematica dal punto di vista della sostenibilità. 

 

Qual è, secondo lei, il problema delle trappole per il controllo di Ceratitis capitata? 

Con le trappole convenzionali si pone un nuovo problema, che è la conservazione del paesaggio agricolo. Esse sono costose da installare e da rimuovere a stagione finita. Questo fa sì che molti agricoltori le lascino in piantae che conseguentemente gli appezzamenti di agrumi o cachi siano disseminati di trappole appese. Ricordiamoci che le trappole contengono sostanze chimiche e residui organici delle mosche in esse intrappolate. Talora gli appezzamenti diventano vere e proprie discariche di trappole: deteriorandosi, le trappole cadono a terra, con conseguente contaminazione del suolo. Quindi non stiamo parlando solo di residui nella frutta, ma anche di residui di plastica che rimangono nel campo. Un aspetto del quale al momento si parla ben poco, ma che certamente dovrà essere gestito a livello legislativo se vogliamo mantenere elevati standard di qualità e sostenibilità. 

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Quali altre tecniche di controllo possono soddisfare i requisiti richiesti dal mercato e non lasciare residui negli appezzamenti? 

Esistono sistemi che possono essere considerati un'evoluzione delle trappole. Mi riferisco, per esempio, ai sistemi Attract&Kill come MagnetTM MEDla mosca si posa sul dispositivo attratta dall'odore che emana, tocca la superficie e si intossica, morendo in pochi minuti. Non è una trappola perché non cattura nulla, la mosca cade a terra. MagnetTM MED è facile da posizionare e rimuovere e non lascia residui nella frutta. Inoltre, non contenendo residui organici ed essendo così leggero, MagnetTM MED e semplice ed economico da smaltire.  

 

L'agricoltore è aperto all’utilizzo di sistemi innovativi come MagnetTM MED? 

Proprio ciò che sta producendo questa evoluzione accelerata verso la sostenibilità rende necessario cambiare la mentalità dell'agricoltore. C'è la tendenza a collocare in campo i sistemi di controllo nei mesi più caldi, quando le popolazioni di parassiti sono già ampieQuesto è un errore quando si utilizzano dispositivi come MagnetTM MED, che offre protezione per 6 mesi. È consigliabile installarlo nell’appezzamento a fine maggio o inizio giugno, contenendo precocemente la popolazione di mosche, in modo tale che all’arrivo dei mesi più critici la popolazione del parassita sia sotto controllo e si minimizzino i danni alle colture. Posizionando precocemente MagnetTM MED, si garantisce la protezione del raccolto fino alla fine di novembre, quando la mosca non è più un problema, grazie all’abbassamento delle temperature. 

Quando da bambino andavo in campo in agosto con mio padre per installare le bottiglie, la mosca era già ampiamente presente e spesso la situazione era irrecuperabile. Allora non avevamo a disposizione soluzioni come queste. L'innovazione è utile per risolvere problemi legati al controllo dei parassiti, ma anche per evolvere verso un'agricoltura più razionale e di precisione, in cui si colpisce solo l'insetto che si vuole controllare, lasciando che la fauna ausiliaria continui il suo lavoro benefico per il campo. 

Il mercato chiede soluzioni sempre più semplici da applicare e che tengano conto di aspetti come i residui e il rispetto della biodiversità. Questo è il presente, e senza dubbio anche la strada per il futuro nel settore ortofrutticolo europeo. 

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