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Nuova formulazione per CM-Pro, il Puffer® per il biocontrollo della Carpocapsa

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Garantendo l’efficacia di sempre, CheckMate® Puffer® CM-Pro dalla stagione 2024 conta su una nuova formulazione. Una soluzione ottimizzata per la confusione sessuale di Cydia pomonella

CM Pest IllustrationParassita che determina danni soprattutto su melo e pero, il lepidottero Cydia pomonella, noto anche come Carpocapsa, ha origini europee ma si è successivamente diffuso in tutte le aree del mondo in cui si coltivano Pomacee. Può attaccare anche cotogno, sorbo, nespolo, noce e kaki, più raramente albicocco, susino e pesco.

Il parassita provoca danni allo stadio di larva, che penetra nei frutti attraverso l’epicarpo - sulla cui superficie la femmina adulta depone le uova - per poi raggiungere i semi e nutrirsene. In dipendenza dal livello di maturità di mele e pere attaccate, la manifestazione del danno può essere diversa e portare alla formazione di rosure, che rendono i frutti non commerciabili, oppure determinare la cascola precoce dei frutti.

 

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Da quest’anno i frutticoltori italiani possono contare su una nuova formulazione di CheckMate® Puffer® CM-Pro di Suterra®, il diffusore attivo del feromone di Cydia pomonella in grado di proteggere i frutteti da questo parassita, grazie alla confusione sessuale, per un periodo di sei mesi.

Ne abbiamo parlato con Riccardo Marchi, Account Manager Suterra per Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

 

Ciclo biologico e diffusione della Carpocapsa

Quali sono gli stadi principali del ciclo biologico di C. pomonella?

L’insetto sverna come larva matura nelle anfrattuosità della corteccia. Gli adulti della prima generazione compaiono solitamente poco dopo la fioritura del melo, in primavera, e dopo l’accoppiamento depongono le uova sulle foglie dei mazzetti fiorali e sui giovani frutticini. Le larve penetrano all’interno dei frutti e diventano adulte in circa tre settimane, dopodiché fuoriescono e si incrisalidano nella corteccia, per poi dare nuovi adulti.

 

Il cambiamento climatico sta influenzando il comportamento di questo insetto?

Nei nostri climi la Carpocapsa compie generalmente tre generazioni, concludendo il suo ciclo biologico entro il mese di settembre. Tuttavia, il cambiamento climatico ha determinato un aumento delle popolazioni di Carpocapsa in quanto il periodo utile per lo sviluppo dell’insetto è più lungo rispetto al passato.

 

Questo cosa comporta dal punto di vista della protezione delle specie colpite?

Ci aspettano annate complesse per quanto riguarda il controllo di questo parassita, sia a causa del mutato clima, sia per la perdita di sostanze attive insetticide efficaci. In tale contesto, la confusione sessuale diventa la tecnica di biocontrollo fondamentale per tenere le popolazioni di Carpocapsa sotto controllo.

 

Puffer® CM-Pro, la soluzione Suterra® per il biocontrollo di Cydia pomonella

Già commercializzato da alcuni anni in Paesi come Francia, Spagna e Germania, dove viene utilizzato con successo dai frutticoltori locali per il controllo di Cydia pomonella, dall’annata 2024 giunge anche sul mercato italiano CheckMate® Puffer® CM Pro nella sua nuova formulazione.

Puffer® CM-Pro è il risultato della combinazione tra l’ottimizzazione della formulazione e Puffer®, l’erogatore di feromoni in aerosol leader nel mondo. Ogni dettaglio di Puffer® CM-Pro è stato progettato per ottimizzare il feromone mantenendone l’efficacia. Questo lo rende la soluzione per la confusione sessuale della Carpocapsa più affidabile e sostenibile sul mercato.

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Quali sono le caratteristiche distintive di Puffer® CM-Pro?

logo-180-durataGrazie all’elevato standard delle sue performance in campo, derivanti sia dall’ottimizzazione della formulazione che dalla tecnologia all’avanguardia della piattaforma Puffer®, CM-Pro protegge il frutteto per 180 giorni, sufficienti per coprire tutte le generazioni del fitofago.

 

Impiegato alla dose di 2 dispositivi/ettaro, Puffer® CM-Pro eroga il feromone in modo “intelligente”, attivandosi solo nelle condizioni ambientali in cui il parassita è attivo. Supporta l’agricoltore nel contenimento dei costi sostenuti per la protezione, in quanto riduce gli ingressi in campo rispetto a quelli necessari nel caso di difesa con insetticidi, e quindi abbatte l’uso di carburante, riducendo l’impatto sull’ambiente e anche la necessità di manodopera rispetto all’uso dei diffusori passivi, che è necessario collocare in numero molto più elevato a ettaro”.