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Il diffusore di feromoni Celada™ VMB 180 protegge la vite dalla Cocciniglia farinosa per tutto l'anno

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La diffusione di Planococcus ficus in Italia è tale da rendere questo parassita assolutamente degno di attenzione, in viticoltura da tavola e da vino.

foto-josep-boix-02-blogI danni provocati sono dovuti alla sottrazione di linfa, con indebolimento generale della pianta, ma principalmente alla comparsa di fumaggini sulla melata prodotta dagli individui che si nutrono a spese della vitte. Anche la trasmissione di virus, danno indiretto, è un problema non trascurabile legato alle infestazioni di P. ficus.

La confusione sessuale è un metodo efficace e sostenibile per controllare la Cocciniglia farinosa, parassita in crescita soprattutto laddove questa tecnica di controllo non viene applicata. Ne abbiamo parlato con Josep Boix, Technical Manager Suterra Europe.

 

Quanto e dove è diffusa oggi la Cocciniglia farinosa della vite?

vmb-groupL’espansione di questo parassita è costante in diverse aree chiave della produzione viticola italiana, sia nel settore dell’uva da tavola che in quello dell’uva da vino, anche se per lungo tempo ha interessato soprattutto il primo. Nel corso dei due appuntamenti dedicati al “Bilancio fitosanitario della vite 2002-2023”, svoltisi nell’autunno 2023 su iniziativa dell’AIPP (Associazione Italiana Protezione delle Piante) e incentrati rispettivamente sul Nord e sul Centro-Sud del Paese, è emerso chiaramente come in alcune regioni italiane P. ficus rappresenti una criticità per i viticoltori.

Per citare alcuni esempi, in Alto Adige il monitoraggio ha rivelato una decisa crescita della presenza, anche se la situazione è ancora sotto controllo; nella Provincia autonoma di Trento P. ficus è la cocciniglia più importante e diffusa in vigneto e nelle aree non soggette a confusione sessuale sono aumentati i casi di presenza rilevante, che hanno reso necessari trattamenti insetticidi. In Friuli Venezia-Giulia la Cocciniglia viene segnalata ormai tutti gli anni e, anche in annate in cui sembra non essere presente, in realtà le migrazioni delle neanidi non vengono rilevate, perché avvengono sotto al ritidoma, così a ridosso della vendemmia compaiono le fumaggini. Il fenomeno si osserva più frequentemente nei vigneti in cui si fa uso pesante di insetticidi, dove si creano squilibri ai danni dei nemici naturali. La diffusione del virus dell’accartocciamento fogliare, trasmesso da P. ficus, porta a forte abbassamento della gradazione zuccherina delle uve e in regione ha già provocato diverse estirpazioni anticipate di vigneti. Sorvegliato speciale anche in Veneto, dove la sua presenza in vigneto cresce anno dopo anno, il P. ficus ha dato luogo a qualche focolaio degno di attenzione anche in Emilia-Romagna e nelle zone costiere della Toscana, e in Sicilia come in Puglia è considerato il fitofago chiave in viticoltura da tavola, soprattutto nella coltivazioni sotto tunnel, dove l’umidità favorita dall’irrigazione crea condizioni propizie alla diffusione del parassita.

 

Quali sono i motivi di questa crescente diffusione di P. ficus in Italia?

Certamente una delle cause principali va individuata nell’attuale andamento climatico. A causa delle temperature più elevate, ormai il parassita è attivo in vigneto per più mesi rispetto a un decennio fa e più frequentemente rimane attivo anche dopo la raccolta. Questo si traduce in un aumento delle popolazioni presenti nei vigneti, che vanno a peggiorare ulteriormente il quadro delle annate successive.

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La seconda motivazione è legata al fatto che sono state revocate sostanze attive insetticide ad ampio spettro, che in realtà più che risolvere il problema lo mascheravano. Ma anche lo spirotetramat, ad azione più specifica, uscirà di scena a breve. Il problema generale delle molecole ad azione specifica è la difficoltà di impiego dovuta alla finestra di applicazione molto stretta, che in caso di mancato rispetto riduce la possibilità di efficacia. Si tratta inoltre di molecole che, se non applicate in modo appropriato, possono favorire i fenomeni di resistenza. Dunque, anche se P. ficus non è ancora stato segnalato in tutti gli areali viticoli italiani, occorre essere vigili e monitorare attentamente la situazione.

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Qual è il ruolo della confusione sessuale nel controllo della Cocciniglia farinosa della vite?

L’importanza di questa tecnica per il contenimento di P. ficus è dimostrata da due evidenze. La prima è la crescente diffusione del parassita negli areali in cui la confusione sessuale non viene applicata. La seconda è il fatto che per 6 anni (dal 2015 al 2020) anni sono state concesse autorizzazioni eccezionali ai prodotti per la confusione sessuale di P. ficus, finché Suterra è arrivata con il suo prodotto CheckMate VMB-Pro.

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Quale soluzione offre oggi Suterra per il controllo di P. ficus?

CeladaTM VMB 180 è un diffusore di ultima generazione per il rilascio passivo nell’ambiente dell’analogo del feromone della femmina di P. ficus. Grazie al miglioramento tecnologico introdotto in questo diffusore, la sua durata di erogazione è di un intero anno. Questo fatto è estremamente importante in considerazione del mutato comportamento del parassita, legato al cambiamento climatico. Celada™ VMB 180 è ammesso in agricoltura biologica, combatte l’insorgenza di fenomeni di resistenza e rispetta l’entomofauna utile. Non lascia residui nelle uve e la sua applicazione non necessita del rispetto di tempi di carenza. Anche per la stagione 2024, come per le tre precedenti, Suterra® sarà l’unico player sul mercato europeo a proporre una soluzione basata sulla confusione sessuale per il biocontrollo della Cocciniglia farinosa della vite.

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