41 milioni di ettolitri: stando ai dati di più recente diffusione, questo dovrebbe essere il quantitativo su cui si attesterà la vendemmia 2024 per l’Italia.
I 41 milioni di ettolitri annunciati equivalgono a un +7% rispetto alla raccolta del 2023, che tuttavia era stata particolarmente scarsa. Diffuso anche in altri Paesi europei il calo produttivo, determinato dalle avverse condizioni meteo dell’annata.
La Francia segna -18% a 39,28 milioni di ettolitri, la Germania -2% a 8,40 milioni di ettolitri e il Portogallo -8% a 6,90 milioni di ettolitri. In ripresa la produzione spagnola, che con 39,75 milioni di ettolitri registra un aumento del 20% sui volumi 2023 e scalza la Francia dalla seconda posizione nella classifica dei produttori. La drastica contrazione della Francia riconsegna all’Italia il primato produttivo mondiale.
La stagione è stata caratterizzata da piogge intense nel Centro-Nord, soprattutto nel periodo primaverile. Se da un lato queste hanno ricostituito le risorse idriche, dall’altro hanno creato apprensione per la gestione delle fitopatie, in particolare la peronospora. A differenza dello scorso anno i danni sono stati più localizzati e contenuti, anche grazie a una buona programmazione dell’azione di contenimento. Tra le più colpite, le aree a coltivazione biologica.
Al Sud, invece, gli sporadici violenti temporali, in particolare nelle aree centrali, non hanno compensato una carenza idrica durata mesi, che ha indotto i viticoltori ad anticipare le operazioni di una vendemmia che quest’anno si prospetta molto lunga. Per questo motivo l’andamento climatico delle ultime settimane di maturazione sarà cruciale e, se le condizioni meteo permetteranno un andamento ottimale del processo, soprattutto per le varietà più tardive, la produzione potrebbe essere più generosa delle stime.
Se la peronospora ha costituito la criticità fitoiatrica principale al Nord, talora accompagnata da botrite e marciumi tardivi, al Centro-Sud le temperature elevate hanno favorito la presenza in vigneto di Tignoletta di terza generazione.
I tecnici Suterra hanno seguito passo passo la vendemmia, sempre in contatto coi viticoltori, dai quali raccolgono costantemente indicazioni ed esigenze.
Ne abbiamo parlato con Riccardo Marchi, Account Manager di Suterra per Veneto e Friuli Venezia-Giulia.
È stata caratterizzata da abbondanti piogge (700-900 mm) da fine marzo ad agosto, e questo ha decisamente favorito la diffusione di malattie fungine. La presenza dei fitofagi chiave della vite, nello specifico Planococcus ficus e Lobesia botrana, è stata invece in linea con gli scorsi anni nella maggior parte degli areali viticoli.
Le strategie Suterra per il biocontrollo dei parassiti con feromoni, che contemplano erogatori passivi e attivi, oltre che feromoni microincapsulati, si sono dimostrate ancora una volta soluzioni efficaci, in grado di supportare le scelte dei viticoltori che intendono proteggere i propri vigneti con un occhio attento alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente e degli operatori.